Mostre


In questa pagina trovate la documentazione delle mostre che Scintille e Piroette ha curato in collaborazione con amici e realtà legate alla cultura dell'Infanzia (case editrici, librerie, cooperative culturali). Lo scopo di questi progetti è quello di creare correlazioni, occasioni di incontro e confronto e, soprattutto, di mettere in campo la nostra esperienza che, laboratorio dopo laboratorio, avventura dopo avventura, lettura dopo lettura, va ad arricchirsi di piccole, meravigliose e incredibili scoperte. Ci piace l'idea di non tenere tutto questo tesoro solo sui nostri scaffali o relegato nelle conversazioni degli "addetti ai lavori", ma condividerlo e promuoverlo, secondo le modalità che più amiamo.
Fiera del Libro per ragazzi: Bologna children’s book fair 2013
A misura D: possibili divagazioni sull’infanzia e il design
In mostra tentavi di incontro fra design e infanzia: albi illustrati, cataloghi, monografie, progetti e oggetti realizzati con e per i bambini.
Martino Design, via Canonica 1/a Bologna















La produzione è il mezzo di comunicazione più efficace del nostro tempo, un mezzo che può essere usato come veicolo di stupidità o di civiltà. 
Dino Gavina
Il linguaggio non è prerogativa del genere umano, ma neppure del regno animale. In realtà il linguaggio non è prerogativa di nessuno perché ogni oggetto, ogni realtà, animata o inanimata, ha il potere di comunicare: tutto parla. Sappiamo inoltre che il 90% della comunicazione passa per un canale non verbale, questo vuol dire che non sono solo le orecchie gli organi predisposti a ricevere informazioni, ma anche gli occhi, il naso, le mani, tutto il corpo è fatto per veicolare dati.
Dare quindi un oggetto in mano a un bambino, allestire uno spazio classe, scegliere l’arredamento per una cameretta comporta anche una responsabilità pedagogica. Estremizzando l’affermazione precedente potremmo dire che non solo tutto parla, ma tutto educa.
Non è un pensiero particolarmente originale e innovativo. La pedagogia degli inizi del XX secolo (il secolo in cui l’infanzia viene posta finalmente al centro di teorizzazioni e ricerche, in campo psico-pedagogico) incomincia a riflettere sul valore educativo dello spazio. La pensatrice svedese Ellen Key nel suo importante saggio Il secolo dei fanciulliannulla la distanza fra sfera pubblica e privata nella vita del bambino augurandosi che gli ambienti scolastici destinati all’infanzia abbiano lo stesso sapore degli ambienti familiari. Ma Ellen Key non si ferma qui e si concentra sull’importanza della fruizione estetica dell’ambiente sulla base del principio che il bello educhi. La sfida di Ellen Key viene raccolta da Maria Montessori che nella sua “Casa dei bambini” cerca di creare un ambiente adatto allo sviluppo delle potenzialità individuali, partendo da una progettazione pedagogica dello spazio.
Dagli inizi del novecento a oggi molte sono state le teorie educative che hanno dato importanza alla costruzione dello spazio e degli oggetti destinati all’infanzia, basti pensare alle scuole steineriane o al concetto di ambiente come quarto educatore dell’approccio di Reggio Children. Nel corso del secolo il dibattito si è spostato anche in ambito produttivo, coinvolgendo in prima persona architetti, designer e imprenditori come Bruno MunariEnzo Iela Mari e Dino Gavina, per citare alcune eccellenze italiane.
 
In quel crocevia dove l’arte incontra l’artigianato e l’industria la ricerca estetica, il design rivolge il suo sguardo anche al mondo dell’infanzia dando così inizio una prolifica epoca di progettazione e realizzazione di oggetti che hanno il bambino come centro.
Ripercorrendo queste esperienze, abbiamo rintracciato plausibili percorsi di relazione fra design e infanzia, concentrandoci non tanto sugli oggetti quanto sull’aspetto progettuale e comunicativo e focalizzando la mostra su due delle possibili direzioni di senso. Da una parte una selezione bibliografica, albi illustrati, monografie, libri fotografici, cataloghi, in cui il design si svela agli occhi dei bambini e non solo, e dall’altra il progetto di una quarta elementare che ha ripensato gli elementi costitutivi della propria classe e riconsiderato l’intero spazio aula, imparando a riconoscere le diverse fasi della progettazione e l’essenzialità del pensiero che le accompagna.
                   



Fiera del Libro per ragazzi: Bologna children's book fair 2012
Come diventare un esploratore del mondo
In mostra esperienze di mappatura urbana liberamente tratte dal libro di Keri Smith"Come diventare un esploratore del mondo", pubblicato in Italia da Corraini Edizioni.

Martino Design, via Canonica 1/a Bologna














L’idea della mostra nasce dal libro How to be an explorer of the world di Keri Smith (Penguin Group, 2008) recentemente pubblicato in Italia da Corraini Edizioni con il titolo Come diventare un esploratore del mondo.
Nel libro, Keri Smith fornisce strumenti, suggerimenti, per essere “esploratori del mondo” attraverso semplici azioni di raccolta, osservazione, documentazione e catalogazione. Allenare lo sguardo assieme a tutti gli altri sensi, sviluppare un pensiero laterale e divergente, lontano dal comune pensiero standardizzato, re- imparare a stupirsi recuperando un rinnovato sguardo bambino, sono tappe fondamentali per costruire una propria visione e percezione del mondo.
Keri Smith riconosce che artisti e scienziati analizzano il mondo che hanno intorno nella stessa sorprendente modalità: per entrambi l’osservazione è il punto di partenza per realizzare il proprio lavoro. Per questo motivo, come in un vero e proprio esperimento scientifico, abbiamo proposto a venti persone, diverse per età, professione, estrazione ed esperienze, di sperimentare con noi le infinite possibilità che questo libro offre.
Ritenendo importante imparare a vivere con maggiore consapevolezza del contesto urbano abbiamo indirizzato le esplorazioni all’interno della città. Per questo motivo abbiamo chiesto ai partecipanti di svolgere le esplorazioni nel territorio bolognese.
Per sottolineare l’aspetto democratico dell’arte suggerito da Keri Smith, si è creato una sorta di “Ordine degli esploratori”.
La creazione di questo ordine, con una specifica missione e un preciso codice di condotta (gli stessi suggeriti dall’autrice nelle prime pagine del libro), non mira a un’omologazione dello sguardo quanto piuttosto a dare maggior valore al processo creativo che porta alla costruzione di una visione differente. In quest’ottica l’esibizione del ruolo sociale perde valore mentre ne acquista la capacità di osservazione tipica dell’artista (e dello scienziato).


                  

    




Fiera del Libro per ragazzi: Bologna children's book fair 2011
Sedie spaziali e telescopi volanti
L'universo di Michele De Lucchi disegnato da Steven Guarnaccia
Martino Design, via Canonica 1/a Bologna













Correlazioni ironiche, colorate e metaforiche: Steven Guarnaccia interpreta gli oggetti di Michele De Lucchi nel libro Michele de Lucchi, illustrazioni di Steven Guarnaccia, testi di Maria Cristina Didero, Corraini Edizioni. In mostra le tavole originali.

Il libro racconta l'universo progettuale di Michele De Lucchi in modo fruibile anche dai bambini. Grazie a capriole linguistiche e visioni poetiche, è possibile giocare e guardare gli oggetti con inedite prospettive "ribaltate".
La mostra "Sedie speziali e telescopi volanti" nasce da una riflessione sulla poesia e sullo sguardo straniante che poeti e artisti riescono ad avere sul quotidiano, riuscendo a regalarci ogni giorno una visione rinnovata e stupefacente di tutto ciò che ci circonda.
Illustratore e designer, Steven Guarnaccia vive e lavora a New York. Le sue tavole sono pubblicate su numerose riviste e quotidiani, fra cui il New York Times. Collaboratore del MoMA e di numerose aziende nel campo del design industriale. E' il direttore d'illustrazione alla Parsons The New School for Design. Ha pubblicato numerose raccolte illustrate, libri per ragazzi e libri pop-up. In Italia pubblica per i tipi delle Edizioni Corraini.

























Fiera del Libro per ragazzi: Bologna children's book fair 2010
Poemas de compañia
Martino Design, via Canonica 1/a Bologna



















Dalla gratificante esperienza di lavorare con i bambini sulla parola e sull’immagine, dalle curiosità raccolte durante gli incontri con loro, dall’interesse emerso per il rapporto che intercorre tra poesia ed illustrazione e, soprattutto, dallo “scintillante” incontro con il poeta Jorge Lujan è nata la mostra Poemas de compañia.
In questo progetto abbiamo voluto mettere in evidenza le diverse fasi della nascita del libro: la stesura del testo poetico, gli scambi tra poeta ed illustratore, l’evoluzione delle tavole, il dialogo che s’instaura tra parole e immagini, e, ovviamente, il risultato finale.
Il libro protagonista è Pantuflas de Perrito di Jorge Lujan, illustrato da Isol (Almadìa edizioni).
Il testo è nato dalla collaborazione tra il poeta e bambini latinoamericani; parlano del tenero e, a volte, fondamentale rapporto che i più piccoli instaurano con gli animali domestici.
Il titolo della mostra vuole riprendere in questo senso e in senso metaforico la relazione salvifica che può legare i bambini ai cuccioli, ma anche, e perchè no, i bambini alla Poesia, che, come scrive Donatella Bisutti, può salvare la vita!
Cuccioli e versi assurgono in quest’ottica a compagni di viaggio dei bambini, soprattutto nei momenti di solitudine, di curiosità o di difficoltà.
Jorge Lujan, poeta argentino, ma messicano d'adozione; in Italia ha pubblicato per Bohem Press, Sera d'Inverno, illustrato da Mandana Sadat. Ha partecipato alle mostreFigure Poetiche (Anzola, 2008) e Figure Poetiche 2 (Bologna, 2009) a cura di Giannino Stoppani Cooperativa Culturale. 
Isol, illustratrice argentina di Buenos Aires. Ha già avuto numerosi riconoscimenti tra cui la nomination per l'Astrid Lindgren Memorial Award 2008 (Sweden) ed è stata finalista per il suo paese all'Hans Christian Andersen Award 2006 e 2007 e ha vinto l’Astrid Lindgren Memorial Award nel 2013.
Con Isol, Lujan, ha pubblicato numerosi albi di poesia; Pantuflas de Perrito è dunque esemplificativo di un lungo e proficuo sodalizio.

















Una mattina con il poeta
E’ una mattina d’aprile alquanto piovosa quando arrivo presso la scuola “XXI Aprile” di Bologna per accompagnare con l’insegnante la classe III alla mostra. I bambini, nonostante la pioggia battente sono allegri, felici e curiosi di uscire dall’aula scolastica. Sull’autobus i vetri sono appannati e qualcuno non può non rispondere al richiamo di disegnare qualcosa sul vetro…viene rapidamente e gentilmente richiamato da un adulto..”è sporco” e poi “ non si fa”…
Peccato…
strano caso del destino, una toccante e dolce poesia di Jorge, illustrata con grande sensibilità da Mandana Sadat, e pubblicata da Bohem Press, inzia proprio così “Disegno col dito sul vetro appannato/…”
L’acqua è incessante e implacabile, arriviamo da Martino Design, bagnati e anche un po’ infreddoliti, il cielo è terso, ma all’interno ci aspetta un’atmosfera calda e accogliente: Chiara – e il suo papà- ci invitano a toglierci le scarpe e ad accomodarci; Chiara, Giulia e Jorge hanno preparato cuscini morbidi a terra e così, in calzetti e seduti l’uno accanto all’altro, sembra di stare semplicemente a casa.
Sì, perchè Martino Design cura con attenzione e cuore gli "ospiti", ma anche perchè Jorge- il poeta- ci parla, ci sorride, si racconta come un amico di sempre, uno di casa.
E così, conquistati i bambini in pochissimo tempo, anche la poesia "si fa di casa":la poesia non è estranea a noi, la poesia può e deve esserci vicino tutti i giorni, con naturalezza, nei momenti più difficili può rasserenarci o, addirittura, salvarci la vita… (Valentina)









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